Sguardomobile

Scritture di esistenza e resistenza nella società multimedioevale

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  • 02 - SMS: SguardoMobileSaggi
  • 03 - Traduzioni
  • 04 - Recensioni (in ritardo, in anticipo, in perfetto orario)
  • 05 - Scritture
  • 06 - Die Fackel e il fiammifero
  • 07 - L’Italia fuori dallo stivale (Viva l’Itaglia!...)
  • 09 - Ofelie
  • 10 - Il bel mondo: appuntamenti e comunicati
  • 11 - Che il gallo canti pure. Ritratti
  • La collana SguardoMobile

Articoli più recenti

  • Tutta la premessa...

    13 gennaio 2016, di Alberto Sismondini

    PREMESSA
    Alle tre Arabiae del mondo classico questo libro affianca e sovrappone un’Arabia brasilica. Salim Miguel, Milton Hatoum, Raduan Nassar, e gli altri autori considerati fanno capo a una cultura racchiusa in uno spazio sorprendentemente ridotto, ovvero quella porzione costiera del Mar di Levante che viene definita geograficamente come Libano. Questa regione è un microcosmo fatto di varie differenti culture e nazionalità a cui fa eco dall’altro capo del mondo un macrocosmo esteso (...)

  • "I cedri del Sertao" di Alberto Sismondini. Due o tre cose che ci sono in questo libro

    13 gennaio 2016

    Dalla quarta di copertina. Alle tre Arabiae del mondo classico questo libro affianca e sovrappone un’Arabia brasilica. Da fine Ottocento migliaia di emigranti libanesi hanno percorso le coste brasiliane stabilendosi nei luoghi più reconditi di quell’immenso paese. La società brasiliana ha quindi acquisito, oltre ai vari sostrati europei, africani e indios, anche l’Oriente mediterraneo, il che ha da subito permesso di assistere alla nascita di una florida produzione letteraria. Sono (...)

  • “Le parole non sono per chi non c’è più”

    13 febbraio 2014, di Giulio Braccini

    “Io sono morta di lunedì”, dice la madre del poeta, in una sorta di crasi fra un mersaultiano “Lunedì mia madre è morta” e un marinomorettiano “Piove, è lunedì, sono morta”.
    Tirate fuori i cornetti: ecco un gran bel libro sulla morte! Una morte semplice, semplice come un quadro di Matisse (di quelli che ti fanno dire: Com’è che il mio nipotino di cinque anni non lo sa fare? ché sarebbe meraviglioso!), come può essere “semplice” il vetro di una finestra (se alle elementari ho studiato (...)

  • "Corpi in frammenti" di Elena Cappellini. Due o tre cose che ci sono in questo libro

    3 dicembre 2013

    Dalla quarta di copertina. Descrivere il corpo significa osservarlo da vicino, scomporne gli attributi, ingrandirne i dettagli, sondarne gli anfratti. Da Edgar Allan Poe a Daniel Pennac, passando per Jeanette Winterson, Shelley Jackson, Tiziano Scarpa, Valerio Magrelli e Michel Tournier, la scrittura si confronta con antiche forme di rappresentazione e moderne tecnologie di riproduzione del corpo. Lo sguardo dissettivo dell’anatomista, la visione radiologica dell’interno e il taglio (...)

  • Tutto il prologo...

    3 dicembre 2013, di Elena Cappellini

    L’UOMO A PEZZI DI EDGAR ALLAN POE
    L’anonimo narratore del breve e surreale racconto di Edgar Allan Poe, L’uomo interamente consumato, affascinato dalla straordinaria perfezione fisica del Generale John A. B. C. Smith, interroga amici e conoscenti alla ricerca della vera identità dell’uomo. Pur promettendo grandi rivelazioni, però, ogni volta che uno dei testimoni inizia a raccontare i segreti di cui è a conoscenza, viene puntualmente interrotto dall’arrivo di qualcuno che lo costringe a (...)

  • Niente romanzi, siamo solo scrittori

    10 novembre 2011, di Angiolo Bandinelli

    Luca Arnaudo, Miradar, piccolo libro di luoghi, dubbi e amici, pp. 113, ed. Il Bulino, s.i.p., 2011.
    Matteo Marchesini, Bologna in corsivo, una città fatta a pezzi, pp. 150, Pendragon, 13 euro, 2011.
    Vuoi essere scrittore? Vuoi essere considerato scrittore? E allora devi scrivere un romanzo. Per centrare l’obiettivo, potresti anche dover sottoporti alla più crudele ed inutile delle torture, come sarebbe la partecipazione ad un corso di scrittura creativa, ma alla fine non hai scampo: (...)

  • "L’idiota. Una storia letteraria" di Paolo Febbraro. Due o tre cose che ci sono in questo libro

    15 giugno 2011

    Dalla quarta di copertina
    Secondo etimologia, l’idiota è colui che “fa parte per sé stesso”: colui che non si fida delle apparenze e delle appartenenze. Dove gli altri cercano formule e sicurezze, egli trova invece la metamorfosi, la fluidità delle forme, in una Natura cangiante e indomata. L’idiota allora è l’ispirato, il sapiente, l’uomo che sente le voci; ma anche, nella Storia che prosegue, l’estraneo sempre più radicale, l’eretico, il fool, o l’astuto simulatore di una comunanza che (...)

  • La traduzione delle città

    30 marzo 2011, di Lorenzo Flabbi

    Il rapporto tra letteratura e turismo può essere indagato seguendo due direzioni complementari e tra loro opposte solo in apparenza. Seguendo la prima si potrebbe indagare come la letteratura ha letto e raccontato il turismo, dagli albori a oggi, ossia l’evoluzione dello sguardo degli scrittori su questo fenomeno culturale così paradigmatico per il nostro tempo. Ribaltando il vettore di influenza, il secondo versante di ricerca si proporrebbe di analizzare le modalità e le forme con cui è (...)

  • Scrittura – traccia e differenza

    19 ottobre 2010, di Loredana Stoica

    Traduzione e introduzione di Matteo Veronesi
    Riporto, nella mia ardua traduzione italiana, per gentile concessione, alcuni passaggi salienti di un articolo di Loredana Stoica, ricercatrice attiva nel campo della teoria della letteratura, apparso negli annali elettronici dell’Università “Petrol-Gaze” di Ploiesti (qui). Rifacendosi a vari modelli teorici, da Saussure a Derrida, da Peirce ai formalisti russi, l’autrice definisce con chiarezza alcuni principi fondamentali, e largamente (...)

  • Herberto Helder - Poematto

    27 settembre 2010, di Daniele Corrotti, Elisa Scaraggi, Sara Quarantani

    Qui la presentazione dell’autore e di questo testo impegnativo e affascinante a cura dei suoi traduttori.
    Poematto
    I
    Mi sdraio, mi alzo, penso che è enorme cantare. Un ramo canta di bianco. Una città canta di luci. Penso adesso che è profondo trovare le mani. Trovare gli strumenti dentro all’angoscia: clavicordi e lire o liuti intenzionati. Cantare rosoni di pietra nella nebbia. Cantare la sanguinante nebbia. L’amore attraversato da una freccia che scuote l’uomo fino alla base. (...)

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  • Shirley : เพลิดเพลินกับกิจกรรมกลางแจ้งอย่างสะดวกสบายด้วยเก้าอี้สนามแบบพับได้ที่เราคัดสรรมา
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  • Emilia Yancy : I love reading a post that will make people think. Also, thanks for (...)
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  • Viola : Hey there! I know this is kinda off topic nevertheless I’d figured I’d (...)

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