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"Il demone distratto" di Marco Federici Solari

"Il demone distratto" - Due o tre cose che ci sono in questo libro

lunedì 29 settembre 2008

Dalla quarta di copertina

Il demone distratto osserva l’opera di Franz Kafka nell’affollato laboratorio dei modelli, delle influenze e delle affinità che ne hanno formato l’inconfondibile universo fantastico. Il saggio, concentrandosi sulle stringenti contingenze del lavoro di scrittore ed evocando dalle pagine kafkiane la presenza di Dickens, Dostoevskij, Flaubert, Hofmannsthal e altri, traccia un vero e proprio ritratto dell’artista da giovane. L’esame a millimetrica distanza dei primi testi dell’autore fino a Il disperso (più conosciuto come America) dà voce a un Kafka problematicamente avanguardistico, in dialogo con il cinematografo e la fotografia, antropologo dell’ebraismo “naturale” degli attori jiddish, fisiologo dello sguardo e riscrittore, in sogno e in veglia, dei classici ottocenteschi.


L’estratto che c’è in bandella*

“La modernissima America di Kafka dovrà essere una società delle immagini, cioè uno specchio della crisi dell’immaginazione. Ci accoglie una terra in cui ogni immediatezza metaforica è negata. Il passaggio da un’immagine a un concetto che le corrisponda non è più direttamente mediato da un’iconografia tradizionale su cui il tempo stratifica significati e interpretazioni, come per le Pathosformel di Warburg. Qui l’immagine ha tutte le apparenze e le esigenze della tradizione pur non appartenendovi. Un’immagine allegorica, che richiede quindi un codice per interpretarla, ma contemporaneamente posta fuori da ogni codice, persa nel sistema lieve dei sensi.”

* Dove per "bandella" si intende l’aletta**.

** Di copertina.


La copertina aperta come una tovaglia

L’indice generico che c’è in quarta

I. IL CORPO (INSONNE) DEL TEMPO - Epifanie - Per l’ultima volta biografia! - L’attore insonne - Per la prima volta, letteratura - L’orchestra della distrazione. II. UN’INVENZIONE SENZA FUTURO - La statua in movimento - La città e il cinema - Happy End. III. CENERE E POLLINE - Invenzione e natura - Le fonti sognate - La lingua e le immagini (Hofmannsthal, una precisazione) - Le tracce del romanzo (Dickens, Franklin e Dostoevskij) - La verità dell’opera (Flaubert). IV. BIOGRAFIA DELLA SCRITTURA - La scrittura e il personaggio - Formazione e deformazione - Fallimento e salvezza.


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