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"Corpi in frammenti" di Elena Cappellini, Le Lettere, Firenze 2013

"Corpi in frammenti" di Elena Cappellini. Due o tre cose che ci sono in questo libro

L’ottava uscita della collana SguardoMobile

martedì 3 dicembre 2013

Dalla quarta di copertina.
Descrivere il corpo significa osservarlo da vicino, scomporne gli attributi, ingrandirne i dettagli, sondarne gli anfratti. Da Edgar Allan Poe a Daniel Pennac, passando per Jeanette Winterson, Shelley Jackson, Tiziano Scarpa, Valerio Magrelli e Michel Tournier, la scrittura si confronta con antiche forme di rappresentazione e moderne tecnologie di riproduzione del corpo. Lo sguardo dissettivo dell’anatomista, la visione radiologica dell’interno e il taglio operato dall’obiettivo fotografico sono gli strumenti d’indagine privilegiati di una minuziosa esplorazione dell’organismo, ma allo stesso tempo sono anche dispositivi di sbriciolamento somatico e testuale. Opere che procedono per frammenti letterari non unificabili e brandelli anatomici non totalizzabili, per dare voce agli incessanti mutamenti della carne, a un corpo ibrido, protesico, difettoso, ferito o tatuato, che disegna un universo assolutamente intimo eppure paradossalmente estraneo.


L’estratto che c’è in bandella
«L’immagine della morte si insinua quasi naturalmente nel flusso vitale, come se il corpo contenesse in sé il germe della propria decomposizione. È specialmente l’ossatura, la parte più coriacea dell’anatomia umana, quella che più a lungo si conserverà dopo la morte, a suggerire per contrasto la riflessione sulla breve ed effimera vita della carne. Sono le nocche, i gomiti, le rotule, i malleoli e le clavicole che affiorano da sotto la pelle, a ricordare al soggetto il suo intimo e segreto destino di scheletro.»


L’indice generico che c’è in quarta.
L’UOMO A PEZZI DI EDGAR ALLAN POE – AI CONFINI DEL CORPUS – 1. IL MOSTRO DELLA TOTALITÀ. L’IMMAGINARIO ANATOMICO DI ?JEANETTE WINTERSON, SHELLEY JACKSON E TIZIANO SCARPA – Anatomie del desiderio – Lo spirito dell’anatomia – Anatomie fantastiche – 2. FOTOGRAFIE DI UN CORPO INVISIBILE. L’IMMAGINARIO? RADIOLOGICO DI VALERIO MAGRELLI – Ricordi del sottosuolo – L’immaginario radiologico nel Novecento – Il buio sottostante e la quieta superficie – 3. LO SCATTO CHE RECIDE. L’IMMAGINARIO FOTOGRAFICO DI MICHEL TOURNIER – Elogio della superficie, fotografia ed estroflessione della scrittura – La trappola dell’immagine – Tagli – Fotografare e de-scrivere il corpo – IL DIARIO DI UN CORPO DI DANIEL PENNAC


L’indice completo in Pdf è scaricabile qui.