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11 - Che il gallo canti pure. Ritratti

Prima che il gallo canti si rischia di trovarsi a osservare stupefatti l’inconsistenza propria, altrui, del mondo.
Questa è una serie di ritratti e studi critici su alcuni intellettuali esemplari, che hanno saputo presentarsi all’appuntamento col canto del gallo senza essere tre volte annichiliti.
Esemplari nell’eterodossia, nell’eresia, nella fusione di mente e corpo nel coraggio. Una galleria che è un modo di recuperare alcune delle forme del coinvolgimento con l’azione a cui la donna e l’uomo di pensiero sono chiamati, con un grado di intensità variabile e calibrato sull’epoca e l’indole, ma sempre con la pesante lievità data dalla consapevolezza che la cultura non è estranea al potere. Per azione si intende, con nettezza, l’esercizio della critica. Per critica si intende, con maggiore nebulosità, il movimento non pigro del pensiero, il non porsi davanti a una forma credendola ’data’, immanente alla propria effettiva applicazione, al diventare atto, che sia esso artistico (l’opera) o politico (la società e il sistema economico). Per esercizio, il dire ’anche per me’ davanti al dolore, al sacrificio, alla felicità negata. Dare un senso a quell’anche per me può anche intendersi come la sfida estrema: che quella felicità si dia.
Che il gallo canti pure.