Sguardomobile

Scritture di esistenza e resistenza nella società multimedioevale

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  • 07 - L’Italia fuori dallo stivale (Viva l’Itaglia!...)
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  • 11 - Che il gallo canti pure. Ritratti
  • La collana SguardoMobile

Articoli più recenti

  • Herberto Helder de Oliveira

    27 settembre 2010, di Daniele Corrotti, Elisa Scaraggi, Sara Quarantani

    Una presentazione dell’autore di Poematto, tradotto e pubblicato qui.
    Nato nel 1930 a Funchal, sull’isola di Madeira, Herberto Helder de Oliveira è una figura di rilievo nella poesia portoghese contemporanea. È autore di tre romanzi e di numerosi libri di poesia raccolti nell’antologia Poesia Toda, pubblicata per la prima volta nel 1981 e in seguito modificata per le edizioni successive. La sua riluttanza a rilasciare interviste e ricevere premi, come è avvenuto nel 1994 in occasione (...)

  • Hofmannsthal - Il surrogato dei sogni

    7 settembre 2010, di Marco Federici Solari Chianese

    L’articolo Der Ersatz für die Träume fu pubblicato il 27 marzo 1921 sulla “Neue Freie Presse” di Vienna insieme a due altri brevi testi sotto il titolo collettivo di Drei kleine Betrachtungen [Tre piccole osservazioni] e apparve per la prima volta in volume in Die Berührung der Sphären [Il contatto delle sfere], S. Fischer Verlag, Berlin 1931. L’introduzione e la traduzione sono di Marco Federici Solari.
    Un rifugio per la massa. Il cinema e il brivido dell’infanzia.
    “Il cinema è (...)

  • Pochi e sfortunati eventi che portarono un poeta austriaco a (quasi) non fare cinema

    3 settembre 2010, di Marco Federici Solari Chianese

    La storia di fallimenti, occasioni mancate ed esiti insoddisfacenti che lega Hugo von Hofmannsthal al cinema ha inizio nel 1913. Lo scrittore austriaco cede i diritti di una sua pantomima, Das fremde Mädchen [La sconosciuta], alla casa di produzione danese Nordisk Film Kompagni per la realizzazione di un film diretto da Mauritz Stiller (il regista finlandese-svedese scopritore e primo marito di Greta Garbo). Protagonista della pellicola è la star della danza Grete Wiesenthal che (...)

  • Una lingua per non farsi capire

    24 luglio 2010, di Paolo Morelli

    Di Paolo Morelli, scrittore, critico cinematografico, sceneggiatore, cronista calcistico ecc., è appena uscito per le edizioni Nottetempo il romanzo "Il trasloco".
    _ Forse esiste in questo paese una zona geografica che si chiama Padania. Sicuro esiste una malattia, che io chiamo padanìa, e consiste principalmente in un livore accanito e si direbbe congenito contro Roma, anzi in special modo contro i romani, il loro modo di essere e di parlare. Così, all’inizio del Millennio che, si (...)

  • Il prisma della letteratura

    23 aprile 2010, di Elisa Baglioni, Sara Martinelli

    Presentiamo qui per la prima volta in traduzione italiana il testo Illuzija skaza (L’illusione dello skaz) di Boris Michajlovi? Ejchenbaum (1886-1959). Lo scritto è incluso nella raccolta di saggi dal titolo Skvoz’ literaturu (Attraverso la letteratura), che esce a San Pietroburgo nel 1924 e rappresenta un fondamentale contributo alle teorie della Società per lo studio della lingua poetica (Opojaz) che, insieme al Circolo linguistico di Mosca, confluiranno nell’esperienza del ‘formalismo (...)

  • Ejchenbaum - L’illusione dello "skaz"

    23 aprile 2010, di Elisa Baglioni, Sara Martinelli

    La traduzione e il glossario di queste importanti pagine di Ejchenabum sono di Elisa Baglioni e Sara Martinelli. Qui la loro presentazione del testo.
    Parliamo sempre di letteratura, di libro, di scrittore. La cultura della carta stampata ci ha abituato alla lettera. Per noi bibliofili la parola è solo ciò che vediamo; è qualcosa di indissolubilmente legato al linguaggio scritto. Spesso dimentichiamo del tutto che la parola di per sé non ha niente in comune con la lettera, che è qualcosa (...)

  • Roberto Arlt - Il piacere di vagabondare

    7 aprile 2010, di Primo De Vecchis

    Chi è Roberto Arlt? Probabilmente il grande sconosciuto (all’estero) della letteratura ispanoamericana. Eppure è uno dei più significativi scrittori argentini del Novecento, accostabile alla grande triade formata da Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares e Julio Cortázar. Roberto Arlt nasce il 26 aprile del 1900 a Buenos Aires da genitori immigrati: il padre è prussiano e la madre italiana, triestina. Trascorre un’infanzia povera e serena, se si escludono le incomprensioni con il padre (...)

  • Artifex additus artifici

    19 febbraio 2010, di Elisabetta Brizio

    L’attività estetica, diceva Schelling in Sistema dell’idealismo trascendentale, vede il convergere di produttività conscia e inconsapevole. L’arte estrinseca l’identità originaria di natura e spirito, di necessità e di libertà, di atto soggettivo e intenzionale e di attività inintenzionale. L’ermeneuta può dunque arrivare a comprendere l’opera, come diceva già Schleiermacher, «innanzitutto al pari, e poi meglio, dell’autore stesso». L’interpretare è compito tradizionalmente deputato alla (...)

  • Dalla “macchia” al naturalismo

    4 dicembre 2009, di Angiolo Bandinelli

    Montecatini Terme, ci dice l’impiegata al bureau dell’albergo, è costretta a corteggiare un turismo occasionale che fa della città una sorta di scalo per weekend a tariffa ridotta. I pullman arrivano, anche da Germania, Svizzera, Austria, stracarichi di anziane coppie affannate e di timide segretarie in vacanza che depositano qui per la cena e un pernottamento e che domani scarrozzeranno su e giù tra le mille bellezze della regione, spingendosi fin alla mitica Firenze. Montecatini prese (...)

  • Leggere la cenere. Saggi su letteratura e censura

    25 novembre 2009, di Roberto Francavilla

    Per l’amorevole cura di Roberto Francavilla è uscito presso Artemide il volume "Leggere la cenere. Saggi su letteratura e censura" che raccoglie interventi di una ventina di studiosi su un tema più tragico che spinoso, più urgente che attuale. Ne proponiamo qui un illuminante ed esplicativo estratto dall’introduzione (pp. 9-13).
    [...] Alla domanda «A cosa serve la letteratura?» Borges rispondeva con un’altra domanda: «A cosa serve un tramonto?». Quella dello scrittore argentino è una (...)

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